PHILIPPE DAVERIO torna a Macerata il 23 luglio per parlare di IngannoPHILIPPE DAVERIO torna a Macerata il 23 luglio per parlare di IngannoPHILIPPE DAVERIO torna a Macerata il 23 luglio per parlare di Inganno

20 Luglio 2009

All’Auditorium San Paolo ore 18, il noto critico d’arte e antropologo introduce il tema dello Sferisterio Opera Festival

Philippe Daverio: “Per me l’inganno è…”. Il noto critico d’arte e antropologo (come ama definirsi) torna a Macerata per parlare di ‘Inganno’, il filo conduttore del cartellone 2009, nel corso di una conferenza introduttiva al Festival che si terrà il 23 luglio alle ore 18 presso l’Auditorium San Paolo.

Conto alla rovescia per lo Sferisterio Opera Festival– 45esima stagione lirica di Macerata, festival dedicato quest’anno al tema dell’Inganno e curato nella Direzione Artistica da Pier Luigi Pizzi. Il festival che inaugurerà giovedì 23 luglio alle ore 21 con un nuovo allestimento del Don Giovanni di Mozart al Teatro Lauro Rossi, avrà una illustre ‘prefazione’: quella del critico d’arte e antropologo (come ama definirsi) Philippe Daverio, che ritorna a Macerata per parlare di ‘Inganno’, il filo conduttore del cartellone 2009, nel corso di una conferenza che si terrà il 23 luglio alle ore 18 presso l’Auditorium San Paolo. L’incontro sarà ad ingresso gratuito.
“L’inganno – spiega il Professor Daverio – non è mai riuscito a diventare vizio capitale come la sua sorella maggiore, l’invidia. Perché l’invidia non e’ vizio ma peccato, cioè non pulsione al crimine bensì vero crimine commesso. Vero? Forse no! In quanto esiste una declinazione leggera dell’inganno che ne fa lo strumento necessario alla convivenza fra gli uomini e alla ricchezza delle nazioni”.
Aggiunge Daverio: “La parola inganno assomiglia al tedesco eingang (ingresso), non è che venga da lì ma è curioso notare che se si esamina il concetto di inganno si scopre che è proprio il “luogo” nel quale si è portati, introdotti, persuasi ad entrare. Allo Sferisterio parleremo di questo e anche di come tale concetto si viva diversamente nei vari paesi europei, ad esempio nella lingua francese dove la parola inganno non ha un parallelismo”.

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