Terzo weekend del Festival, si parte con Otello

04 Agosto 2016

Comincia il terzo weekend della stagione lirica maceratese, all’insegna dei progetti di accessibilità, come le audio descrizioni e i percorsi tattili, organizzati in collaborazione con l’Università di Macerata e il Museo Tattile Omero. Venerdì 5 agosto, le manifestazioni dell’OFF si concentrano sulla seconda replica di Otello per la regia di Paco Azorín.

Alle ore 12, c’è il consueto appuntamento con gli Aperitivi Culturali nei locali degli Antichi Forni, la serie di conferenze curata da Sferisterio Cultura. Il relatore della giornata è Andrea Panzavolta, autore del volume Caro Herr Mozart. Cari compositori, che prosegue il ciclo d’indagine all’interno del melodramma di ispirazione shakespeariana. Titolo dell’aperitivo è Di Jago, di Dostoevskij e di altri demoni, in cui il filosofo propone un parallelismo tra il personaggio di Shakespeare e quelli dell’autore russo. Al termine dell’aperitivo, il pubblico può gustare un delizioso aperitivo offerto dai locali del centro storico.

Come da tradizione, ad anticipare lo spettacolo in Arena ci sono i Fiori musicali nel parco di Villa Cozza. Alle ore 17, il concerto fa da preludio all’opera in serata, proponendo le arie più celebri del belcanto, con lo scopo di tracciare un cammino di note attraverso cui il pubblico possa arrivare allo Sferisterio.

Questo fine settimana apre le porte ai progetti di accessibilità sostenuti dal Macerata Opera Festival, come i percorsi tattili e le audio descrizioni. Il primo appuntamento con i percorsi tattili, dedicati quest’anno a tutti coloro che vogliono scoprire il dietro le quinte, è alle ore 18.45 presso l’Arena, alla scoperta della scena con l’aiuto dei tecnici di palcoscenico. Il percorso è gratuito ed è aperto a gruppi di massimo 35 persone. È ammessa la presenza di un accompagnatore per ciascun partecipante o di un amico per i bambini. Le audio descrizioni, invece, avvengono prima e durante lo spettacolo attraverso una cuffia monoauricolare e forniscono informazioni sugli allestimenti in scena, come anche su tutto ciò che è elemento visivo.

Ritorna sul palcoscenico dell’Arena maceratese per la terza volta lo spettacolo di Paco Azorín, Otello di Giuseppe Verdi. L’opera ha già riscosso un grande successo nella serata di apertura del Festival e durante la sua prima replica, grazie a alle scelte scenografiche e registiche originali e strategiche, come l’utilizzo di sei mimi – Andrea Bellacicco (26), Jacopo Giantomassi (30), Fausto Loverde (27), Fabrizio Pagliaretta (23), Marco Pupilli (24) e Marco Rampello (27).

I giovani attori interpretano le diverse manifestazioni del male di Jago, vero protagonista dello spettacolo di Azorín: «Jago c’è sempre, anche quando non c’è – spiega Jacopo – Siamo demoni, siamo le sue estroflessioni». Il tema del tradimento si manifesta anche nelle sei ombre che si muovono per il palcoscenico, che nel corso dello spettacolo sfuggono di mano all’alfiere del Moro: «Jago è come un domatore di leoni, al centro della gabbia» dice Rampello.

«Ciò che mi ha accostato a questo mondo è stato l’idea di poter raccontare al pubblico una storia e mentre la raccontavo non sapevo nemmeno io dove portava e come finiva – aggiunge Fausto – Ecco quindi la linea che mi ha condotto a Paco e al suo elaborato dell’Otello che si è discostato molto da una didascalia classica, che l’opera inevitabilmente impone. Io la percepisco come qualcosa che non sai dove ti porterà. Ti lascia sempre un margine, che ti apre verso un’altra storia».

L’inizio dello spettacolo è fissato alle ore 21. Chi volesse usufruire delle audio descrizioni, è pregato di presentarsi in biglietteria con anticipo per preparare la cuffia monoauricolare.

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